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VARIE
Monte Pasubio: Strada delle Gallerie o della 1a Armata
articolo tratto dal sito www.stidy.com
La storia:
Tra le mulattiere di guarra che salgono al Pasubio, la Strada delle Gallerie o della 1a Aemata, che da Bocchetta Campiglia (mt. 1216) conduce a Porte del Pasubio (mt. 1928), rappresenta un percorso di straordinario interesse storico e ambientale.
La sua realizzazione è stata definita "impresa di giganti, che nessun'altra opera eguaglia su tutta la fronte europea", "miracolo di ardimento e lavoro di incomparabile grandiozità", "vera e propria meraviglia nei fasti dell'ingegneria militare". Fu certamente il risultato di "tenaci volontà, di lavoro esemplare, di sacrificio e abnegazione, di commovente spirito di emulazione fra le squadre dei genieri minatori addetti alla costruzione", come ebbe a sostenere il capitano Corrado Picone, allora comandante di quegli uomini.
Progettata dal tenente ing. Giuseppe Zappa per incarico del comando della 1a Armata, fu realizzata dalla 33a compagnia minatori del 5° regimento Genio e da 6 centurie di lavoratori militarizzati. La sua costruzione doveva sostituire, nella parte più esposta alle artiglierie austro-ungariche e più pericolosa al transito invernale per le numerose valanghe, la camionabile Ponte Verde-Colle Xomo-Bocchetta di Campiglia-Porte del Pasubio.
Le difficoltà furono molte. Tutta la parte rocciosa, quella rivolta verso la Val Leogra, si presentava quasi inaccessibile. Proprio nel primo tratto, dalla Bocchetta di Campiglia fino a quasi quota 2023 dei Forni Alti, correva una lunga cresta tormentata da pareti nude e verticali, da guglie vertiginose e da canaloni oscuri e profondi, che non era mai stata percorsa: la Bella Laita.
La sola opera di rilevamento topografico, compiuto in uno degli inverni più rigidi e nevosi del secolo, dovette superare difficoltà estreme.
I lavori iniziarono nel marzo del 1917 e furono portati a termine in pochi mesi. Ai primi di novembre l'opera era realizzata fino a passo di Fontana d'Oro (43a galleria) e nel dicembre successivo giungeva alle Porte del Pasubio.
Il tracciato si svolge in una zona totalmente rocciosa. La sua lunghezza complessiva è di circa 6300 metri, dei quali 2300 distribuiti in 52 gallerie e i restanti tagliati a mezza costa. La larghezza minima misura 2,20 metri e quella media 2,50 metri; la pendenza media risulta del 12% e il raggio esterno minimo delle curve è di 3 metri.
Le gallerie, illuminate elettricamente e mediante finestroni aperti nella roccia, consentivano il transito di salmerie sia con carico centrale che laterale.
Sul bordo esterno dell'intero tracciato ed in corrispondenza delle finestre in galleria correva una ringhiera in ferro tondo sostenuta da paletti a T.
Quattro gallerie sono a tracciato elicoidale, la 19a è la più lunga, misurando 320 metri, mentre la successiva passa a spirale, per quattro volte su se stessa, entro un gigantesco torrione ed è, senza dubbio, motivo di curiosità e meraviglia per quanti percorrono la strada.
La Strada della 1a Armata, attraversando Porte del Pasubio, si accorda alla rotabile della Val di Fieno, che conduceva alle postazioni della Lora e del Cosmagnon attraverso la Strada degli Eroi con le altre undici gallerie e completa, con la galleria dedicata al gen. D'Havet, il già straordinario percorso. La Strada delle 52 gallerie in 6 chilometri supera dunque oltre 800 metri di dislivello.
Circa la sua efficacia, dal punto di vista strategico, basti dire che gli austriaci, perfettamente informati di ogni cosa, considerarono impresa vana e disperata ogni attacco.
I lavori iniziati in pieno inverno con una ventina di uomini arrivarono, nel periodo aprile-settembre 1917, nel tratto B. Campiglia-Fontana d'Oro, ad impiegare non meno di 600 persone. L'apertura della Strada richiese quasi esclusivamente lavori di mina, furono usati martelli perforatori ad aria compressa, l'erogazione della quale proveniva dall'impianto di Malga Busi. L'aria veniva compressa e spinta nella tubazione (con pressione di circa 5/6 atmosfere) da 2 motori di 100 e 60 hp ad olio pesante.
A Malga Busi era collocato anche l'impianto elettrico, con la cabina di trasformazione a Fontana d'Oro, che provvedeva all'illuminazione delle gallerie. L'esplosivo adoperato fu, a seconda della disponibilità dei magazzini di rifornimento, gelatina, cheddite, echo, salubite, vibrite e polvere nera.
Naturalmente tutto questo comportò l'organizzazione di un cantiere che previde la costruzione di grandiosi baraccamenti, di numerosi telefori (teleferiche a mano), la sistemazione di sentieri di servizio e di accesso al lavoro e lo stendimento di chilometri di tubi per l'erogazione dell'aria compressa. Opera questa che culminò nella posa della grande tubazione, issata per la Val Camossara e dalla quale si diramavano le tubazioni secondarie, da una parte verso la Bella Laita e dall'altra verso Fontana d'Oro ed il Soglio Rosso.
COME SI ARRIVA :
La "strada storica militare delle 52 gallerie" si percorre in ore 2:30/3:30 partendo dal passo di Xomo o raggiungendo (da quest'ultimo)
la bocchetta Campiglia (vasto parcheggio - a pagamento-, ma sempre molto affollato).
Il dislivello è di circa 750 metri e si percorrono gallerie molto ardite, anche con curve e biforcazioni, ed è indispensabile una affidabile torcia elettrica.
L'escursione non è da sottovalutare e non è una passeggiata turistica, pur non presentando particolari difficoltà o pericoli, bisogna però prestare attenzione a non sporgersi oltre l'arditissima stradina e a non inoltrarsi in gallerie secondarie, spesso semicrollate o pericolose.
Il fondo del sentiero è sempre buono, ma specie nelle gallerie alcuni tratti sono scivolosi causa il continuo stillicidio d'acqua.
E' una escursione di grandissima soddisfazione, un percorso storico che tutti gli appassionati di escursionismo, e a maggior ragione coloro che s'interessano di storia, dovrebbero almeno una volta frequentare.
Raggiunto il rifugio Generale Achille Papa, si può salire a Cima Palon per il sentiero storico tricolore e rientrare a Bocchetta Campiglia o Passo Xomo per la strada degli Scarrubi, sul versante nord.
Testo estratto dai pannelli esplicativi dislocati lungo il percorso a cura dell' |
1a galleria CAPITANO ZAPPA (mt. 17)
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2a galleria GENERALE D'HAVET (mt. 65)
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3a galleria ROVERETO (mt. 14) |
4a galleria BATTISTI (mt. 31)
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5a galleria OBERDAN (mt. 10)
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6a galleria TRIESTE (mt. 17) |
7a galleria GENERALE CASCINO (mt. 35)
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8a galleria GENERALE CANTORE (galleria cannoniera - mt. 23)
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9a galleria GENERALE ZOPPI (mt. 78)
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10a galleria SAURO (mt. 12)
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11a galleria RANDACCIO (mt. 28)
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12a galleria CAPITANO MOTTI (mt. 95)
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13a galleria FILZI (mt. 27)
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14a galleria CAPITANO MELCHIORI (mt. 61)
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15a galleria TORTONA (mt. 45) |
16a galleria REGGIO CALABRIA (mt. 74) |
17a galleria BERGAMO (mt. 52) |
18a galleria PARMA (mt. 46) |
19a galleria RE (mt. 318)
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20a galleria CADORNA (mt. 86)
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21a galleria PORRO (mt. 20)
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22a galleria BREGANZE (mt. 8)
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23a galleria GENERALE CAPELLO (mt. 18)
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24a galleria BOLOGNA (mt. 16) |
25a galleria AQUILA (mt. 11) |
26a galleria NAPOLI (mt. 24) |
27a galleria PICONE (mt. 98)
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28a galleria GENOVA (mt. 14) |
29a galleria SPEZIA (mt. 31) |
30a galleria MISS (mt. 10)
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31a galleria GENERALE PAPA (mt. 72)
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32a galleria PALAZZOLO (mt. 48) |
33a galleria 33a MINATORI (mt. 57)
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34a galleria GENERALE GIUStETTI (mt. 132)
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35a galleria TRANI (mt. 10) |
36a galleria GARIBALDI (mt. 12)
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37a galleria BALILLA (mt. 26)
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38a galleria TORINO (mt. 29) |
39a galleria MANTOVA (mt. 53) |
40a galleria TRENTO (mt. 10) |
41a galleria 26a MINATORI (mt. 24)
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42a galleria MACERATA (mt. 19) |
43a galleria POLESINE (mt. 55) |
44a galleria ZAPPATORI LIGURIA (mt. 22)
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45a galleria PLOTONE 25a MINATORI (mt. 83)
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46a galleria PICENO (mt. 65)
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47a galleria PALLANZA (mt. 22)
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48a galleria CESENA (mt. 14) |
49a galleria SOLDATO ITALIANO (mt. 19)
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50a galleria CAV. VITTORIO VENETO (mt. 27)
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51a galleria PLOTONE MINATORI SARDO (mt. 66)
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52a galleria SARDEGNA (mt. 86) |
Raccolta fotografica Strada delle 52 gallerie
del Monte Pasubio (agosto 2012)