Menu principale:

gruppo alpini di sandigliano (BI) e coro La Ceseta


Vai ai contenuti

La strada delle 52 gallerie del Monte Pasubio

VARIE


Monte Pasubio: Strada delle Gallerie o della 1a Armata
articolo tratto dal sito www.stidy.com

La storia:
Tra le mulattiere di guarra che salgono al Pasubio, la Strada delle Gallerie o della 1a Aemata, che da Bocchetta Campiglia (mt. 1216) conduce a Porte del Pasubio (mt. 1928), rappresenta un percorso di straordinario interesse storico e ambientale.
La sua realizzazione è stata definita "impresa di giganti, che nessun'altra opera eguaglia su tutta la fronte europea", "miracolo di ardimento e lavoro di incomparabile grandiozità", "vera e propria meraviglia nei fasti dell'ingegneria militare". Fu certamente il risultato di "tenaci volontà, di lavoro esemplare, di sacrificio e abnegazione, di commovente spirito di emulazione fra le squadre dei genieri minatori addetti alla costruzione", come ebbe a sostenere il capitano Corrado Picone, allora comandante di quegli uomini.
Progettata dal tenente ing. Giuseppe Zappa per incarico del comando della 1a Armata, fu realizzata dalla 33a compagnia minatori del 5° regimento Genio e da 6 centurie di lavoratori militarizzati. La sua costruzione doveva sostituire, nella parte più esposta alle artiglierie austro-ungariche e più pericolosa al transito invernale per le numerose valanghe, la camionabile Ponte Verde-Colle Xomo-Bocchetta di Campiglia-Porte del Pasubio.
Le difficoltà furono molte. Tutta la parte rocciosa, quella rivolta verso la Val Leogra, si presentava quasi inaccessibile. Proprio nel primo tratto, dalla Bocchetta di Campiglia fino a quasi quota 2023 dei Forni Alti, correva una lunga cresta tormentata da pareti nude e verticali, da guglie vertiginose e da canaloni oscuri e profondi, che non era mai stata percorsa: la Bella Laita.
La sola opera di rilevamento topografico, compiuto in uno degli inverni più rigidi e nevosi del secolo, dovette superare difficoltà estreme.
I lavori iniziarono nel marzo del 1917 e furono portati a termine in pochi mesi. Ai primi di novembre l'opera era realizzata fino a passo di Fontana d'Oro (43a galleria) e nel dicembre successivo giungeva alle Porte del Pasubio.
Il tracciato si svolge in una zona totalmente rocciosa. La sua lunghezza complessiva è di circa 6300 metri, dei quali 2300 distribuiti in 52 gallerie e i restanti tagliati a mezza costa. La larghezza minima misura 2,20 metri e quella media 2,50 metri; la pendenza media risulta del 12% e il raggio esterno minimo delle curve è di 3 metri.
Le gallerie, illuminate elettricamente e mediante finestroni aperti nella roccia, consentivano il transito di salmerie sia con carico centrale che laterale.
Sul bordo esterno dell'intero tracciato ed in corrispondenza delle finestre in galleria correva una ringhiera in ferro tondo sostenuta da paletti a T.
Quattro gallerie sono a tracciato elicoidale, la 19a è la più lunga, misurando 320 metri, mentre la successiva passa a spirale, per quattro volte su se stessa, entro un gigantesco torrione ed è, senza dubbio, motivo di curiosità e meraviglia per quanti percorrono la strada.
La Strada della 1a Armata, attraversando Porte del Pasubio, si accorda alla rotabile della Val di Fieno, che conduceva alle postazioni della Lora e del Cosmagnon attraverso la Strada degli Eroi con le altre undici gallerie e completa, con la galleria dedicata al gen. D'Havet, il già straordinario percorso. La Strada delle 52 gallerie in 6 chilometri supera dunque oltre 800 metri di dislivello.
Circa la sua efficacia, dal punto di vista strategico, basti dire che gli austriaci, perfettamente informati di ogni cosa, considerarono impresa vana e disperata ogni attacco.
I lavori iniziati in pieno inverno con una ventina di uomini arrivarono, nel periodo aprile-settembre 1917, nel tratto B. Campiglia-Fontana d'Oro, ad impiegare non meno di 600 persone. L'apertura della Strada richiese quasi esclusivamente lavori di mina, furono usati martelli perforatori ad aria compressa, l'erogazione della quale proveniva dall'impianto di Malga Busi. L'aria veniva compressa e spinta nella tubazione (con pressione di circa 5/6 atmosfere) da 2 motori di 100 e 60 hp ad olio pesante.
A Malga Busi era collocato anche l'impianto elettrico, con la cabina di trasformazione a Fontana d'Oro, che provvedeva all'illuminazione delle gallerie. L'esplosivo adoperato fu, a seconda della disponibilità dei magazzini di rifornimento, gelatina, cheddite, echo, salubite, vibrite e polvere nera.
Naturalmente tutto questo comportò l'organizzazione di un cantiere che previde la costruzione di grandiosi baraccamenti, di numerosi telefori (teleferiche a mano), la sistemazione di sentieri di servizio e di accesso al lavoro e lo stendimento di chilometri di tubi per l'erogazione dell'aria compressa. Opera questa che culminò nella posa della grande tubazione, issata per la Val Camossara e dalla quale si diramavano le tubazioni secondarie, da una parte verso la Bella Laita e dall'altra verso Fontana d'Oro ed il Soglio Rosso.

COME SI ARRIVA :
La "strada storica militare delle 52 gallerie" si percorre in ore 2:30/3:30 partendo dal passo di Xomo o raggiungendo (da quest'ultimo)
la bocchetta Campiglia (vasto parcheggio - a pagamento-, ma sempre molto affollato).
Il dislivello è di circa 750 metri e si percorrono gallerie molto ardite, anche con curve e biforcazioni, ed è indispensabile una affidabile torcia elettrica.
L'escursione non è da sottovalutare e non è una passeggiata turistica, pur non presentando particolari difficoltà o pericoli, bisogna però prestare attenzione a non sporgersi oltre l'arditissima stradina e a non inoltrarsi in gallerie secondarie, spesso semicrollate o pericolose.
Il fondo del sentiero è sempre buono, ma specie nelle gallerie alcuni tratti sono scivolosi causa il continuo stillicidio d'acqua.
E' una escursione di grandissima soddisfazione, un percorso storico che tutti gli appassionati di escursionismo, e a maggior ragione coloro che s'interessano di storia, dovrebbero almeno una volta frequentare.
Raggiunto il rifugio Generale Achille Papa, si può salire a Cima Palon per il sentiero storico tricolore e rientrare a Bocchetta Campiglia o Passo Xomo per la strada degli Scarrubi, sul versante nord.

Testo estratto dai pannelli esplicativi dislocati lungo il percorso a cura dell'
ECOMUSEO GRANDE GUERRA PREALPI VICENTINE

1a galleria CAPITANO ZAPPA (mt. 17)
Il tenente di complemento ing. Giuseppe Zappa, dal 17 gennaio al 22 aprile 1917 Comandante della 33a Compagnia Minatori (5° Reggimento Genio), studiò la realizzazione e portò a termine la costruzione della parte iniziale della strada mulattiera delle gallerie. La sua opera fu completata dal Capitano Picone che lo aveva sostituito quando egli era stato promosso capitano e trasferito alla direzione Aviazione di Torino.

2a galleria GENERALE D'HAVET (mt. 65)
Il col. Brig. Giuseppe D'Havet nel 1917 Comandante del Genio del V Corpo d'Armata, fu riconosciuto come uno dei più competenti ingegneri militari dell'Esercito. A lui è dedicata anche la grande galleria che all'inizio della strada degli Eroi mette in comunicazione la Val di Fieno con la Val Canale.

3a galleria ROVERETO (mt. 14)

4a galleria BATTISTI (mt. 31)
L'irredentista trentino Cesare Battisti, fu catturato durante la controffensiva del luglio 1916 e impiccato a Trento due giorni dopo. Il monte Corno di Vallarsa, luogo della cattura, divenne da allora Corno Battisti.

5a galleria OBERDAN (mt. 10)
Guglielmo Oberdan, irredentista triestino, nel 1882 dopo un attentato alla vita dell'Imperatore Francesco Giuseppe, fu scoperto e condannato a morte per impiccagione.

6a galleria TRIESTE (mt. 17)

7a galleria GENERALE CASCINO (mt. 35)
Il gen. Antonio Cascino, medaglia d'oro al V. M., Comandante dell'VIII divisione di Fanteria durante l'11a battaglia dell'Isonzo, il 29 settembre 1917 perse la vita in seguito alle ferite riportate sul Monte Santo.

8a galleria GENERALE CANTORE (galleria cannoniera - mt. 23)
Il Gen. Antonio Cantore, alpino medaglia d'oro al V. M. comandante la 2a Divisione di Fanteria, cadde sulle Tofane il 20 luglio 1915.

9a galleria GENERALE ZOPPI (mt. 78)
Il Gen. Gaetano Zoppi fu per un anno, fino al giugno del 1916, il comandante del V Corpo d'Armata alle cui dipendenze era la zona del Pasubio.

10a galleria SAURO (mt. 12)
Nazario Sauro, irredentista istriano, medaglia d'oro al V. M. arruolatosi volontario nella Regia Marina Italiana, fu fatto prigioniero dagli austriaci nel 1916, processato e condannato a morte per fucilazione.

11a galleria RANDACCIO (mt. 28)
Il Magg. Giovanni Randaccio, medaglia d'oro al V. M., fante della Brigata Toscana, cadde il 28 maggio 1917 a Fonti del Timavo, sul Carso triestino.

12a galleria CAPITANO MOTTI (mt. 95)
Il Cap. Leopoldo Motti, emiliano di Reggio, geniere del V Corpo d'Armata, perì nell'esplosione della prima mina austriaca sul Dente Italiano, il 9 settembre 1917.

13a galleria FILZI (mt. 27)
Il sottotenente Fabio Filzi, irredentista istriano volontario nell'Esercito Italiano, seguì la sorte di Cesare Battisti. Fatto prigioniero dagli austriaci sul Corno di Vallarsa nel luglio del 1916, fu condannato e impiccato a Trento.

14a galleria CAPITANO MELCHIORI (mt. 61)
Anche il Cap. Melchiori, comandante della 26a Compagnia Minatori perì in Pasubio nell'esplosione della prima mina austriaca sul Dente Italiano.

15a galleria TORTONA (mt. 45)

16a galleria REGGIO CALABRIA (mt. 74)

17a galleria BERGAMO (mt. 52)

18a galleria PARMA (mt. 46)

19a galleria RE (mt. 318)
Nella primavera del 1918, la strada fu percorsa da Vittorio Emanuele III Re d'Italia.

20a galleria CADORNA (mt. 86)
Capo di Stato Maggiore dell'Esercito Italiano, il Gen. Luigi Cadorna fu sostituito nel novembre del 1917, in seguito alla disfatta di Caporetto.

21a galleria PORRO (mt. 20)
Sottocapo di Stato Maggiore dell'Esercito Italiano, il Gen. Carlo Porro seguì la sorte del suo comandante e, dopo Caporetto, venne sostituito dai generali Gaetano Giardino e Pietro Badoglio.

22a galleria BREGANZE (mt. 8)
Non è certo, ma questa galleria potrebbe aver preso il nome dal Col. Giovanni di Breganze, ufficiale del Comando Supremo addetto ai rapporti con gli alleati.

23a galleria GENERALE CAPELLO (mt. 18)
Comandante dal 14 dicembre 1916 al 3 marzo del 1917 del V Corpo d'Armata, da cui dipendeva il settore Pasubio, il Gen. Luigi Capello fu schierato successivamente al comando della 2a Armata sul fronte dell'Isonzo fino alla rotta di Caporetto.

24a galleria BOLOGNA (mt. 16)

25a galleria AQUILA (mt. 11)

26a galleria NAPOLI (mt. 24)

27a galleria PICONE (mt. 98)
Il Cap. Corrado Picone sostituì il ten. Zappa al comando della 33a Compagnia Minatori dal 23 aprile 1917 alla fine del conflitto. Fu uno dei principali artefici della realizzazione della Strada della 1a Armata. La sua relazione tecnica per il comando del Genio, assieme agli appunti e ai ricordi personali, costituiscono la guida principale alla conoscenza delle caratteristiche della realizzazione.

28a galleria GENOVA (mt. 14)

29a galleria SPEZIA (mt. 31)

30a galleria MISS (mt. 10)
Con questa galleria, il cui percorso gira entro un torrione di roccia, la strada prosegue allo scoperto per un tratto di 327 metri girando la testata della Val Camossara es entrando nell'enorme apertura che separa la Bella Laita dal M.te Forni Alti.

31a galleria GENERALE PAPA (mt. 72)
Comandante della Brigata Liguria sul Pasubio fino all'aprile del 1917, il Gen. Achille Papa nell'ottobre dello stesso anno cadde ferito a morte sulla Bainsizza, mentre visitava una trincea. Medaglia d'oro al V. M., al Gen. Papa si deve la trasformazione e l'organizzazione del Pasubio in un sistema di difesa fatto di camminamenti, tincee, gallerie, strade, postazioni. A lui sono dedicati anche la galleria che collega Cima Palon al Dente Italiano ed il rifugio a Porte del Pasubio.

32a galleria PALAZZOLO (mt. 48)

33a galleria 33a MINATORI (mt. 57)
L'ingresso di questa galleria corrisponde all'incirca a metà del percorso e ad una posizione dalla quale si può cogliere una splendida visione retrospettiva del tracciato.
La galleria è dedicata a quella 33a Compagnia Minatori del 5° Reggimento Genio che, al comando del Ten. Zappa e successivamente del Cap. Picone, fu la grande artefice della costruzione di questa gigantesca opera.

34a galleria GENERALE GIUStETTI (mt. 132)
Il Gen. Umberto Giustetti fu comandante del Genio della 1a Armata, dal 15 maggio 1917 al 20 marzo 1919.

35a galleria TRANI (mt. 10)

36a galleria GARIBALDI (mt. 12)
Probabilmente dedicata al nipote dell'Eroe dei due mondi, Gen. Giuseppe (Peppino) Garibaldi, comandante della Brigata Alpi dislocata nella zona Col di Lana, dall'agosto del 1917 al termine del conflitto.

37a galleria BALILLA (mt. 26)
Nel dicembre del 1746 un giovane genovese, Giovanni Battista Perasso, detto Balilla, durante la guerra di secessione austriaca, con un gesto di ribellione dette inizio alla sollevazione popolare.

38a galleria TORINO (mt. 29)

39a galleria MANTOVA (mt. 53)

40a galleria TRENTO (mt. 10)

41a galleria 26a MINATORI (mt. 24)
La 26a Compagnia Minatori fu comandata in Pasubio con il gravoso compito dei lavori di mina sul Dente Italiano.

42a galleria MACERATA (mt. 19)

43a galleria POLESINE (mt. 55)

44a galleria ZAPPATORI LIGURIA (mt. 22)
Le Compagnie Zappatori, come quelle Minatori, erano riconosciute da un numero. E' presumibile che questa galleria sia stata dedicata alle due compagnie Zappatori del Genio aggregate al 157° e 158° reggimento di fanteria della Brigata Liguria, impiegate principalmente per i lavori di fortificazione sul Dente Italiano, che parteciparono anche alla costruzione di un tratto della Strada della Gallerie.

45a galleria PLOTONE 25a MINATORI (mt. 83)
Il plotone autonomo della 25a Compagnia Minatori fu comandato alla costruzione della Strada delle Gallerie nel periodo settembre-dicembre 1917.

46a galleria PICENO (mt. 65)
Comandata in Pasubio dall'ottobre del 1917, la Brigata Piceno fu spesso impegnata sul Dente Italiano. Lo scoppio della mina del 13 marzo del 1918 provocò numerose vittime fra i fanti del Reggimento.
Nel novembre del 1917 alcuni militari furono impegnati nella costruzione della Strada delle Gallerie.

47a galleria PALLANZA (mt. 22)
Impeganat per un anno, dall'ottobre del 1917, nella zona della Val Posina con presidio al monte Pruche sul Pasubio, la Brigata Pallanza partecipò con alcuni fanti alla costruzione della Strada delle Gallerie.

48a galleria CESENA (mt. 14)

49a galleria SOLDATO ITALIANO (mt. 19)
Questa dedica risale ad anni recenti poiché la galleria fu costruita dopo la partenza del capitano Picone. La Strada passava allora all'esterno.

50a galleria CAV. VITTORIO VENETO (mt. 27)
Anche questa galleria è successiva alla partenza della 33a Compagnia Minatori del Pasubio. Ricorda i combattenti sopravvissuti alla Grande Guerra ai quali, nel 1968, è stata riconosciuta l'onorificenza di Cavaliere di Vittorio Veneto.

51a galleria PLOTONE MINATORI SARDO (mt. 66)
Il Plotone Minatori Sardo fu protagonista dei grandi lavori di mina sul Dente Italiano. Fu comandato alla costruzione della Strada delle Gallerie nella parte finale della sua realizzazione, dal tratto Fontana d'Oro a Porte del Pasubio.

52a galleria SARDEGNA (mt. 86)

Raccolta fotografica Strada delle 52 gallerie
del Monte Pasubio (agosto 2012)

HOME PAGE | IL GRUPPO | IL CORO | LINK | VARIE | CONTATTI | ADUNATA 2025 | Mappa del sito

Cerca all'interno del sito

Torna ai contenuti | Torna al menu